Perché il turismo di massa sta trasformando Kyoto e Tokyo in modi inaspettati?

Il boom dei visitatori stranieri in Giappone sta cambiando radicalmente le città di Kyoto e Tokyo, con conseguenze significative per residenti e infrastrutture. Scopri come l'aumento dei turisti sta plasmando la vita urbana e culturale.

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  • Il numero di turisti stranieri in Giappone è salito a 32 milioni nel 2019, con un recupero rapido post-pandemia raggiungendo 18 milioni nei primi sei mesi del 2024.
  • A Kyoto, durante la fioritura dei ciliegi, i trasporti pubblici sono stati messi a dura prova e i prezzi del cibo di strada sono stati gonfiati fino al triplo rispetto al valore di mercato.
  • Il distretto di Azabudai Hills a Tokyo ospita il grattacielo più alto della città, la Mori JP Tower di 330 metri, e il nuovo progetto artistico immersivo Borderless di TeamLab.

Chi visita il quartiere di Asakusa potrebbe pensare che alle ragazze giapponesi piaccia indossare abiti tradizionali come kimono e yukata, ma non è esattamente così: le ragazze in tessuti colorati sono tutte turiste, perlopiù cinesi o di altri paesi asiatici. Questo fenomeno è una delle esperienze turistiche possibili a Tokyo e in altre zone del Giappone: rivolgersi a sportelli che affittano vestiti per qualche ora e farsi aiutare a indossarli in un processo lungo e laborioso.

Il turismo straniero in Giappone è un fenomeno particolare che ha subito un’evoluzione rapidissima, bruciando tappe che in altre zone del mondo richiedono decenni. Fino alla pandemia di Covid del 2020-2021, il numero di turisti stranieri in Giappone era salito a circa 32 milioni nel 2019; poi il blocco forzato ha creato un tappo, ma alla riapertura le visite sono riprese a un ritmo ancora più intenso. Nei primi sei mesi di quest’anno, il numero di turisti è già vicino ai 18 milioni.

A Tokyo, alcune zone sono state riconvertite allo sfruttamento commerciale turistico, mentre il resto della città ha metabolizzato le presenze. La situazione a Kyoto è diversa: l’ultima primavera, durante la fioritura dei ciliegi, la città era quasi trasfigurata. Kyoto accusa un afflusso esagerato di turisti, con i trasporti pubblici messi a dura prova. Sugli autobus, cartelli in molte lingue chiedono di non salire con valigie troppo voluminose, che toglierebbero spazio agli altri passeggeri.

Il mercato di Nishiki, un tempo costituito da banconi che vendevano verdure e pietanze da portare a casa, oggi è quasi interamente dedicato allo street food da consumare in piedi. Ogni quattro o cinque metri, cartelli invitano a non camminare con cibo in mano, ma la folla e la confusione sono inevitabili. I prezzi sono gonfiati fino al triplo rispetto al valore di mercato, e la qualità del cibo è spesso scadente.

Il quartiere di Gion, famoso per i locali dove le geiko suonano e passano la serata con i clienti, ha visto un cambiamento radicale. Alcune strade sono chiuse all’accesso a causa dei comportamenti maleducati dei turisti, e la vita delle geiko si è trasferita in teatro, dove si esibiscono per i turisti. La densità pedonale è tale da richiedere l’intervento dei vigili urbani e delle guardie giurate.

Makoto, un barista di Kyoto, racconta che gli affitti stanno diventando inaffrontabili per molti residenti, e molte case vengono demolite per costruire alberghi. Questo fenomeno sta uccidendo la vita sociale della comunità, con molti residenti che si trasferiscono nelle province vicine come Shiga, intraprendendo una vita di pendolarismo.

Passi lenti a Tokyo

La capitale giapponese attira turisti, giovani e investimenti. Grandi progetti urbanistici stanno cambiando la città, che riprende vita dopo la pandemia alla velocità dell’indice di borsa Nikkei. I cambiamenti sono evidenti e superficiali: gli stranieri sono tornati a riempire le strade e i pagamenti elettronici sono diffusi.

Il quartiere di Shibuya rappresenta al meglio la città: l’ambizione di essere una capitale del futuro si intreccia con l’atmosfera del Giappone tradizionale. Lo scorso novembre, per il centesimo compleanno di Hachiko, simbolo della fedeltà canina, è stata organizzata una sfilata di esemplari di razza akita di fronte alla sua statua davanti alla stazione di Shibuya.

La storia di Hachiko è popolare in Giappone: il professor Ueno, suo padrone, morì improvvisamente, ma per dieci anni il cane continuò ad aspettarlo alla stazione di Shibuya. La lealtà e la dedizione di Hachiko sono commoventi, tanto che il distretto di Shibuya gli ha dedicato una statua in bronzo.

La Tokyo classica resiste, con leggende e storie che non invecchiano. Una passeggiata bella non è quella lungo un percorso prestabilito, ma quella che lascia il corpo libero di seguire le voci e le insegne che affascinano. Negli ultimi anni, la città, soprattutto nell’area di Shibuya, ha subito cambiamenti indescrivibili, ma il suo fascino rimane immutato.

Il piano di riqualificazione urbana di Shibuya è uno dei progetti avviati in occasione delle Olimpiadi del 2020. La città è costellata di cantieri e nuovi centri commerciali spuntano ovunque. La vecchia stazione in legno di Harajuku è stata sostituita da un edificio nuovo, sollevando critiche, ma East Japan Railway ha annunciato che la struttura originaria sarà prima smantellata e poi ripristinata, inglobata nel nuovo progetto.

Il distretto di Azabudai Hills, progettato dall’architetto britannico Thomas Heatherwick, ospita la Mori JP Tower, con i suoi 330 metri il grattacielo più alto di Tokyo. Il collettivo di arte internazionale TeamLab ha spostato qui il suo nuovo progetto artistico immersivo Borderless. Azabudai Hills è un nuovo modello per edifici multifunzionali, con linee ondulate e morbide, corridoi pieni di piante e pergole che formano percorsi pedonali e collegamenti verdi tra gli spazi commerciali.

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  • 🚫 Il sovraffollamento a Kyoto sta uccidendo la vita sociale della comunità......
  • 🤔 Affittare i kimono solo per i turisti: un fenomeno interessante che......

Vacanza giapponese

Il boom del turismo nel Sol Levante ha portato 17,78 milioni di visitatori stranieri, soprattutto asiatici, nei primi sei mesi dell’anno. Nonostante i disagi, l’obiettivo del governo per il 2030 è di raggiungere i 60 milioni di ingressi. Ogni lunedì, la televisione giapponese trasmette un programma intitolato “YOU wa nani shi ni nihon e?” (Why did you come to Japan?), in cui l’intervistatore incontra visitatori stranieri nei due aeroporti principali di Tokyo e chiede loro cosa li ha portati nell’arcipelago. Il programma segue poi i visitatori nel loro viaggio, se la visita ha un motivo di interesse particolare per la televisione.

Il Giappone sta affrontando il problema dell’overtourism con tre strategie principali. La prima regola è far pagare gli ingressi: ad esempio, per entrare nel Castello di Himeji, ora si pagano fino a 30 dollari. Questo deterrente è stato ‘copiato’ dall’esperienza di altre città, come Venezia, che ha introdotto un ticket d’ingresso. Il secondo strumento è la limitazione delle soluzioni per pernottamento, colpendo non tanto gli hotel quanto gli affitti turistici, una misura messa in campo anche da diverse mete come Amsterdam. La terza ‘arma’ è l’obbligo di prenotare in anticipo le visite per i maggiori siti di interesse, una misura che dovrebbe limitare gli arrivi e regolare il volume degli accessi ai siti stessi.

Il Giappone ha dichiarato guerra all’overtourism e, se dovesse vincerla, potrebbe diventare un modello per tutte le mete che soffrono dello stesso problema.

I nostri consigli di viaggio

Per i viaggiatori occasionali, il nostro consiglio è di pianificare con cura il proprio itinerario, evitando le ore di punta e le attrazioni più affollate. Ad esempio, visitare il mercato di Nishiki nelle prime ore del mattino può offrire un’esperienza più tranquilla e autentica. Inoltre, considerare l’idea di esplorare zone meno conosciute di Kyoto e Tokyo può rivelarsi una scelta vincente per scoprire la vera essenza di queste città senza essere travolti dalla folla.

Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di immergersi nella cultura locale frequentando i sentō, i bagni pubblici tradizionali, che offrono un’esperienza unica e rilassante. Ad esempio, il sentō Koganeyu a Tokyo, ristrutturato dallo studio di architettura Schemata, è un ottimo esempio di come questi luoghi possano mantenere il loro stile tradizionale pur adattandosi ai tempi moderni.

Infine, riflettiamo sull’importanza di rispettare le culture locali e di comportarci da ospiti rispettosi. Il turismo può avere un impatto significativo sulle comunità locali, e il nostro comportamento può fare la differenza. Viaggiare non significa solo vedere nuovi luoghi, ma anche comprendere e apprezzare le culture che incontriamo lungo il nostro cammino.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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