
Scoperta sensoriale: la strada del Sagrantino, un’esperienza umbra indimenticabile
- La Strada del Sagrantino attraversa 5 comuni umbri ricchi di storia.
- Il "Cammino del SOL" è un percorso ad anello di circa 100 km.
- Marco Caprai valorizza "le eccellenze territoriali" dal 1971.
Un itinerario nel cuore dell’Umbria: La strada del Sagrantino
La Strada del Sagrantino, incastonata nel cuore pulsante dell’Umbria, si rivela un’esperienza che trascende la mera degustazione enologica, elevandosi a modello di turismo enogastronomico integrato e sostenibile. Questo percorso, serpeggiante tra dolci colline e borghi intrisi di storia, offre una prospettiva unica sulla ricchezza culturale, agricola e gastronomica di una regione generosa. Più che una destinazione, si configura come un viaggio sensoriale attraverso un territorio che ha saputo custodire e valorizzare la propria identità.
La Strada del Sagrantino si estende attraverso i comuni di Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi, ognuno custode di un patrimonio unico di tradizioni, sapori e architetture. Questi territori, storicamente vocati alla viticoltura, sono culla di due eccellenze enologiche: il Sagrantino di Montefalco DOCG e il Rosso di Montefalco DOC. Il Sagrantino, in particolare, rappresenta un vitigno autoctono di rara intensità, capace di esprimere in modo inequivocabile le caratteristiche del terroir da cui proviene.
L’Associazione “La Strada del Sagrantino” svolge un ruolo fondamentale nella promozione e gestione di questo itinerario. Nata con l’obiettivo di valorizzare il territorio e i suoi prodotti, l’associazione si impegna a coordinare le diverse realtà coinvolte, dai produttori vitivinicoli agli operatori turistici, dalle istituzioni locali agli artigiani. Grazie a un’attenta pianificazione e a una costante attività di promozione, l’associazione ha saputo trasformare la Strada del Sagrantino in un brand riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
Le strategie di marketing territoriale adottate si concentrano sulla creazione di un’immagine coordinata e attrattiva dell’area. L’Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino”, che comprende otto borghi (Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco e Trevi), ha implementato progetti integrati finanziati dalla Regione Umbria, con l’obiettivo di promuovere un turismo slow ed esperienziale. Un esempio emblematico è il “Cammino del SOL“, un percorso ad anello di circa 100 chilometri che invita i visitatori a scoprire il territorio a piedi o in bicicletta, immergendosi nella natura e nella cultura locale.

Strategie di marketing e promozione territoriale
Le strategie di marketing e promozione territoriale della Strada del Sagrantino sono articolate e mirate, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico ampio ed eterogeneo. L’Associazione “La Strada del Sagrantino” svolge un ruolo chiave nella definizione e nell’implementazione di queste strategie, collaborando con le istituzioni locali, i consorzi di tutela, gli operatori turistici e i media.
Un elemento centrale è la narrazione del territorio, attraverso la valorizzazione delle sue peculiarità storiche, culturali, artistiche e paesaggistiche. La Strada del Sagrantino non è solo un percorso enologico, ma un viaggio alla scoperta di un’identità unica, fatta di tradizioni secolari, di saperi artigianali, di eccellenze gastronomiche e di un profondo legame con la terra.
La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella promozione della Strada del Sagrantino. L’associazione utilizza diversi canali, tra cui il sito web, i social media, la partecipazione a fiere e manifestazioni, l’organizzazione di eventi e la collaborazione con giornalisti e blogger specializzati. L’obiettivo è quello di raggiungere un pubblico sempre più ampio, creando interesse e curiosità nei confronti del territorio e dei suoi prodotti.
Un’altra strategia importante è la creazione di esperienze, che vanno oltre la semplice degustazione enologica. La Strada del Sagrantino offre ai visitatori la possibilità di partecipare a corsi di cucina, visite guidate, escursioni naturalistiche, laboratori artigianali e altre attività che permettono di vivere il territorio in modo autentico e coinvolgente.
L’innovazione è un elemento chiave per il futuro della Strada del Sagrantino. L’associazione è costantemente alla ricerca di nuove idee e nuove tecnologie per migliorare l’offerta turistica e rendere l’esperienza dei visitatori sempre più memorabile. Un esempio è il progetto “Sagrantino Cultural Immersive Experience“, che prevede la realizzazione di una sala immersiva presso il Complesso Museale di San Francesco a Montefalco, dove i visitatori possono vivere un’esperienza virtuale alla scoperta delle bellezze del territorio. Questa iniziativa, co-finanziata dal Por-Fesr 2014-2020 azione 3.2.1. Regione Umbria – bando sostegno progetti imprese culturali e creative, rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per valorizzare il patrimonio culturale e promuovere il turismo.
La creazione di sinergie con altri territori e con altri settori è un’altra strategia importante. La Strada del Sagrantino collabora con altre strade del vino in Italia e nel mondo, con l’obiettivo di condividere esperienze e promuovere un turismo enogastronomico di qualità. Inoltre, l’associazione lavora per creare sinergie con il settore dell’artigianato, del turismo culturale, del turismo naturalistico e del turismo sportivo, con l’obiettivo di offrire ai visitatori un’esperienza completa e diversificata.
Impatto economico e sociale del turismo del vino
Il turismo del vino genera un impatto economico e sociale significativo sulle comunità locali della Strada del Sagrantino. Il settore vitivinicolo rappresenta un’importante fonte di reddito e di occupazione, contribuendo in modo determinante alla crescita economica del territorio.
Le aziende vitivinicole, spesso a conduzione familiare, rappresentano un presidio fondamentale per la salvaguardia del paesaggio e per la conservazione delle tradizioni rurali. Queste aziende, con il loro lavoro quotidiano, contribuiscono a mantenere vivo il territorio, a preservare la biodiversità e a valorizzare i prodotti tipici.
Il turismo del vino genera un indotto economico importante per i settori della ristorazione, dell’ospitalità, dell’artigianato e del commercio. I ristoranti e le trattorie locali offrono ai visitatori la possibilità di degustare i piatti tipici della cucina umbra, in abbinamento ai vini del territorio. Gli alberghi, i bed and breakfast e gli agriturismi accolgono i turisti, offrendo loro un’esperienza di soggiorno autentica e immersiva. Gli artigiani locali creano e vendono prodotti unici, legati alla tradizione e alla cultura del territorio. I negozi e le botteghe offrono ai visitatori la possibilità di acquistare i prodotti tipici della zona, come il vino, l’olio, il formaggio, il tartufo e i salumi.
Il turismo del vino contribuisce a creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani. Molte aziende vitivinicole e molti operatori turistici assumono personale qualificato, offrendo loro la possibilità di lavorare nel proprio territorio e di valorizzare le proprie competenze.
Il turismo del vino contribuisce a rafforzare l’identità culturale delle comunità locali. La valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, la promozione delle tradizioni popolari e la riscoperta dei saperi artigianali contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza e l’orgoglio delle comunità locali.
Il turismo del vino può contribuire a migliorare la qualità della vita delle comunità locali. La creazione di infrastrutture turistiche, come strade, parcheggi, centri di informazione e servizi pubblici, può migliorare l’accessibilità del territorio e la qualità dei servizi offerti ai residenti.
Marco Caprai, figura di spicco nel panorama vitivinicolo di Montefalco, sottolinea l’importanza di valorizzare “le eccellenze territoriali dei nostri distretti produttivi”, affermando che “l’identità del sapore, del gusto, della bellezza e della cultura dei territori sono la strada verso la vera rivoluzione economica del Paese”. Il suo impegno, iniziato dal padre Arnaldo nel 1971, ha trasformato un vitigno misconosciuto in un simbolo dell’enologia italiana nel mondo.
I nostri consigli di viaggio
La Strada del Sagrantino si presenta come un’esperienza poliedrica, capace di soddisfare le esigenze di diversi tipi di viaggiatori. Che siate appassionati di enogastronomia, amanti della natura, cultori dell’arte o semplicemente alla ricerca di un angolo di Italia autentico e suggestivo, questo itinerario saprà conquistarvi.
Per i viaggiatori occasionali, desiderosi di un assaggio di Umbria, consigliamo di dedicare almeno un fine settimana alla scoperta della Strada del Sagrantino. Iniziate da Montefalco, ammirando il panorama mozzafiato dalla “Ringhiera dell’Umbria” e visitando il Complesso Museale di San Francesco. Proseguite poi verso Bevagna, con il suo affascinante centro storico di origine romana. Non dimenticate di degustare i vini del territorio in una delle numerose cantine presenti lungo il percorso e di assaporare i piatti tipici della cucina umbra in una trattoria locale.
Per i viaggiatori esperti, alla ricerca di un’esperienza più approfondita, consigliamo di dedicare almeno una settimana alla scoperta della Strada del Sagrantino. Oltre ai luoghi più noti, esplorate i borghi minori, partecipate a corsi di cucina, visitate aziende agricole, scoprite i sentieri naturalistici e immergetevi nella cultura locale. Non abbiate paura di perdervi tra le stradine di campagna, di incontrare gli abitanti del luogo e di scoprire i segreti di un territorio ricco di storia e di tradizioni.
La Strada del Sagrantino è un viaggio che stimola i sensi e l’anima, invitandoci a riflettere sul valore del territorio, della cultura e del lavoro umano. Un’esperienza che ci ricorda come la bellezza e l’autenticità siano spesso nascoste nei luoghi più semplici e genuini, pronti a essere scoperti da chi sa guardare con occhi curiosi e attenti.