6 cose sorprendenti da sapere sulla prigione dell’isola di pasqua

Scopri come una prigione remota e paradisiaca nell'Isola di Pasqua sta trasformando la vita dei detenuti e aggiungendo un tocco unico alla cultura locale.

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  • 12 detenuti, di cui 10 uomini e 2 donne, vivono quasi come in famiglia grazie all'atmosfera comunitaria.
  • La prigione è gestita da 23 guardie che non indossano uniformi, rendendo l'ambiente meno formale e più rilassato.
  • I detenuti possono scolpire nel legno e vendere le loro opere ai turisti per acquistare cibi prelibati come tonno fresco e costine da grigliare.

A più di 3.600 chilometri dalle coste del Cile, nell’Oceano Pacifico, si trova l’Isola di Pasqua, conosciuta anche come Rapa Nui. Questo luogo remoto, affascinante e paradisiaco ospita una delle prigioni più insolite e remote del mondo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i detenuti descrivono il penitenziario come “un hotel, un bel posto”. Attualmente, la prigione ospita 12 detenuti, di cui 10 uomini e 2 donne, che si sentono quasi come in famiglia.

La struttura carceraria è priva di torri di vigilanza e le 23 guardie non indossano uniformi. L’oceano stesso funge da deterrente per eventuali fughe: chi ha tentato di scappare è tornato indietro dopo poche ore. La prigione, pur non essendo recente, è ben tenuta e offre ai detenuti orti, bagni privati e un laboratorio dove possono scolpire nel legno riproduzioni dei famosi moai dell’isola. Queste opere vengono vendute ai turisti, permettendo ai detenuti di acquistare tonno fresco e costine da arrostire sulla griglia.

Ana Miraji, una detenuta di 40 anni, racconta: “Inizialmente ero nel carcere di Valparaíso. Era un inferno, qui è un paradiso”. La bella atmosfera tra i compagni di prigione e il senso di comunità rendono la detenzione più tollerabile. L’isola, con i suoi 6.000 abitanti, è una grande famiglia per Ana e gli altri detenuti.

La Scrittura Rongorongo: Un Enigma Storico

L’Isola di Pasqua non è solo famosa per i suoi moai, ma anche per il misterioso sistema di scrittura chiamato Rongorongo. Due gruppi di ricerca dell’Università di Bologna, finanziati dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), hanno recentemente pubblicato uno studio su Scientific Reports, dimostrando che la scrittura Rongorongo potrebbe essere stata inventata prima dell’arrivo delle prime navi europee negli anni venti del Settecento.

Le iscrizioni, fatte su tavolette di legno, sono state analizzate nel laboratorio BRAVHO dell’Università di Bologna. I risultati hanno mostrato che una delle tavolette ha un’età antecedente all’arrivo degli europei, mentre le altre tre risalgono al XIX secolo. Questo suggerisce che la popolazione locale potrebbe aver scritto testi su supporti di legno da fonti esterne in un periodo successivo all’arrivo degli europei.

Il Rongorongo potrebbe rappresentare una delle poche invenzioni indipendenti della scrittura nella storia umana, aggiungendo un ulteriore strato di complessità alla narrazione dello sviluppo culturale e storico degli abitanti di Rapa Nui. Questi risultati potrebbero avere implicazioni significative sullo studio dell’invenzione della scrittura a livello globale.

Alla Scoperta di Rapa Nui

L’Isola di Pasqua, o Rapa Nui, è una delle mete più particolari e affascinanti del mondo. Questo piccolo scoglio vulcanico offre non solo attrazioni e cose da vedere, ma anche misteri irrisolti. I maestosi moai, le gigantesche sculture a forma di testa, sono il simbolo dell’isola. Come è riuscita la civiltà locale a creare queste enormi statue? Come sono arrivati i primi uomini sull’isola? E che fine hanno fatto gli abitanti originari?

Per raggiungere l’Isola di Pasqua dall’Italia, è necessario volare fino in Cile o in Perù e da lì prendere un volo per l’aeroporto internazionale di Mataveri. I costi dei voli e del traghetto sono elevati, e anche i prezzi dei pasti e dell’alloggio sono piuttosto alti. Tuttavia, è possibile risparmiare soggiornando in campeggi attrezzati.

L’isola offre numerosi siti archeologici di grande valore storico. Tra questi, il sito di Ahu Akivi, situato sul lato sud-ovest del vulcano Maunga Terevaka, e Ahu Tongariki, con oltre 600 statue in pietra della penisola Poike. Ogni sito merita di essere visitato, con i moai eretti a protezione delle tribù secondo un preciso orientamento astronomico.

Non Solo Moai: Cosa Vedere e Fare sull’Isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua è ideale per chi ama i misteri e la storia, ma offre anche una natura incontaminata e un mare meraviglioso, perfetto per chi cerca relax e immersioni. La bellissima spiaggia di Anakena, con la sua sabbia finissima e chiara, è ideale per un bel bagno e immersioni. Un’altra spiaggia interessante è Ovahe, situata sotto una scogliera e caratterizzata da una grotta.

Per gli amanti delle immersioni, Motu Nui è un vero paradiso. Le acque limpidissime, con temperature che variano dai 18°C ai 26°C, permettono di osservare abitanti marini di dimensioni incredibili. Anche i fondali di Hanga Roa Bay sono molto interessanti.

Rapa Nui offre anche una ricca gastronomia. Nei ristoranti di Hanga Roa è possibile assaporare piatti tipici con influenze polinesiane, come il chevice e le empanadas con tonno e formaggio.

I Nostri Consigli di Viaggio

Per i viaggiatori occasionali, consigliamo di pianificare il viaggio con attenzione, tenendo conto dei costi elevati e delle limitate opzioni di alloggio. Soggiornare in campeggi attrezzati può essere un’ottima soluzione per risparmiare. Non dimenticate di assaporare la cucina locale e di esplorare i numerosi siti archeologici dell’isola.

Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare le zone meno conosciute dell’isola, come i fondali di Hanga Roa Bay e le spiagge meno frequentate. Inoltre, partecipare a tour guidati può offrire una comprensione più profonda della storia e della cultura di Rapa Nui.

L’Isola di Pasqua è un luogo che invita alla riflessione e alla scoperta. Ogni angolo dell’isola racconta una storia, e ogni moai è un testimone silenzioso di un passato misterioso e affascinante. Buon viaggio e buona scoperta!


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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