
Giuli Ministro: un viaggio inedito tra l’antico e il presente
- Giuli ripercorre articoli dal 2004 al 2016, pubblicati su 'Il Foglio'.
- Il libro esplora l'Italia centrale, Lesbo e la Bulgaria.
- Carandini invita a superare un 'conservatorismo tradizionalista'.
Il 15 aprile 2025, il panorama culturale italiano è arricchito da una pubblicazione che invita a riscoprire le radici del nostro patrimonio: “Antico presente. Viaggio nel sacro vivente” di Alessandro Giuli. Quest’opera, edita da Baldini & Castoldi, non è semplicemente un libro, ma un vero e proprio itinerario sapienziale che esplora le profondità della cultura italica, romana ed europea.
Un viaggio nel tempo e nello spazio
L’opera raccoglie una selezione di articoli scritti tra il 2004 e il 2016, originariamente pubblicati su “Il Foglio”. Attraverso queste pagine, emerge la figura di Alessandro Giuli, allora giornalista, come un appassionato studioso dell’antichità, un mistico alla ricerca delle radici del nostro essere. Oggi, in veste di Ministro della Cultura dal settembre 2024, Giuli ripercorre quel viaggio, condividendo con il lettore le sue passioni più profonde e l’entusiasmo che lo anima nel promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio italiano.
Il libro si configura come un percorso carsico, un’esplorazione di sentieri poco battuti alla ricerca di una sapienza antica che continua a fluire. Geograficamente, il cuore del viaggio è l’Italia centrale, ma l’orizzonte si allarga ad altri luoghi d’Europa, come l’isola di Lesbo e la Bulgaria, rivelando connessioni inattese e radici comuni.

Luoghi e idee: un intreccio indissolubile
Il viaggio di Giuli non si limita alla geografia, ma si estende al regno delle idee. Il Bello, inteso come manifestazione divina attraverso l’arte, è uno dei temi centrali. Le sculture in legno, marmo e bronzo diventano così “accumulatori” di energia solare, luce e fuoco, luoghi prescelti per l’armonia universale.
Figure storiche come Cesare vengono rilette alla luce di una prospettiva mitica, collegandole a figure fondative come Romolo. L’opera del Vittoriano, con la sua Dea Roma, diventa un simbolo del “antico sempre nuovo”, un richiamo alle radici che si rinnovano nel presente.
Un dialogo tra passato e presente
Il libro è arricchito dalla prefazione di Andrea Carandini, illustre archeologo, che instaura un dialogo con l’autore, un confronto tra diverse prospettive sull’antichità. Carandini, pur riconoscendo l’amore di Giuli per il patrimonio archeologico e l’importanza delle tradizioni, lo invita a superare un “conservatorismo tradizionalista” in favore di un approccio più liberale.
Questo scambio di idee evidenzia la complessità del rapporto tra passato e presente, tra la necessità di preservare le radici e l’importanza di interpretarle alla luce delle sfide contemporanee.
I nostri consigli di viaggio
“Antico presente” è un invito a riscoprire l’Italia attraverso un viaggio interiore, un’esplorazione delle radici culturali che ci definiscono. Per il viaggiatore occasionale, consigliamo di iniziare questo percorso visitando i luoghi citati nel libro, lasciandosi guidare dalle suggestioni evocate dalle parole di Giuli. Roma, il Lago di Cotilia, Bolsena: ogni luogo racchiude una storia millenaria che aspetta solo di essere scoperta.
Per il viaggiatore esperto, suggeriamo di approfondire la conoscenza delle figure e delle correnti di pensiero citate nel libro, da Mircea Eliade a George Dumézil, per comprendere appieno la profondità e la complessità del pensiero di Giuli. Approfondire la storia delle religioni e dell’esoterismo può arricchire ulteriormente l’esperienza di viaggio, trasformandola in un’esplorazione interiore alla ricerca del sacro che si cela nel quotidiano.
Questo libro ci invita a riflettere sul nostro rapporto con il passato e sul modo in cui esso influenza il nostro presente. Ci spinge a interrogarci sulle nostre radici, a riscoprire la bellezza e la saggezza che si celano nel patrimonio culturale italiano. Un viaggio che, al di là dei luoghi fisici, ci conduce alla scoperta di noi stessi. Non dimentichiamo che il viaggio più importante è sempre quello interiore.