Quali segreti nasconde il rinnovato anfiteatro romano di Cagliari?
- Il progetto di recupero dell'anfiteatro riceve un finanziamento di quattro milioni di euro, approvato dalla Soprintendenza.
- Capacità dell'arena prevista per 800-1000 persone, con accesso facilitato per persone con disabilità.
- Il restauro include la gestione delle acque, protezione dei pendii e riparazione del muro di confine con l'Orto Botanico.
L’anfiteatro romano di Cagliari, tesoro storico del II secolo d.C., è protagonista di un grandioso progetto di recupero promosso dal Comune sotto la guida di Massimo Zedda. Grazie a un finanziamento di quattro milioni di euro, l’iniziativa punta a restituire questo emblematico sito archeologico alla città, trasformandolo in un dinamico centro culturale. Il programma, che ha ricevuto l’approvazione della Soprintendenza, si sviluppa in due fasi: una prima riapertura immediata come parco e spazio per eventi culturali, seguita da lavori strutturali a lungo termine per un’ulteriore integrazione nel contesto urbano.
Interventi Strutturali e Funzionali
La risoluzione di palazzo Bacaredda include una serie di interventi pensati per preservare e valorizzare il sito. Tra questi, la gestione delle acque e la protezione dei pendii sovrastanti, il restauro del muro del podio e la manutenzione del primo corridoio. Un altro aspetto fondamentale è la riparazione del muro di confine con l’Orto Botanico, che sarà parte di un incantevole percorso di visita. L’anfiteatro ospiterà un’arena per spettacoli, con posti a sedere nella cavea per tra 800 e 1000 persone. L’accesso sarà facilitato grazie a un ingresso adatto al traffico su viale Fra’ Ignazio, ideato per essere facilmente percorribile anche da persone con disabilità.
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Un Viaggio nel Tempo: Dalle Origini agli Spettacoli Moderni
Situato sui pendii del colle di Buon Cammino, l’anfiteatro era già un vivace centro di divertimento ai tempi dell’Impero Romano, con una capacità originale di circa 10.000 spettatori. Qui si svolgevano spettacoli di gladiatori e lotte con belve feroci, simili ai pomeriggi al Colosseo romano. Con l’arrivo del Cristianesimo, tali spettacoli furono gradualmente sospesi e l’edificio entrò in una fase di abbandono. Durante il Medioevo, venne sfruttato come cava materiale da costruzione. Nel XX secolo, sotto la direzione di Giovanni Spano, iniziarono gli scavi che portarono alla luce importanti testimonianze storiche. Nei primi anni 2000, una struttura temporanea di metallo e legno consentì di tenere spettacoli estivi, ma venne rimossa in seguito per preservare l’integrità archeológica del posto.
I Nostri Consigli di Viaggio
Per i viaggiatori occasionali, visitare l’anfiteatro romano di Cagliari è un’esperienza unica per immergersi nell’antica storia della Sardegna, combinando l’esplorazione di preziose testimonianze archeologiche con avvincenti eventi culturali contemporanei. Si consiglia di programmare la visita in coincidenza con uno dei numerosi spettacoli in calendario, per godere appieno della magica atmosfera del luogo.
Per i viaggiatori più esperti, suggeriamo di esplorare anche le aree circostanti l’anfiteatro, come l’Orto Botanico, per un’esperienza più totale e arricchente. Partecipare a tour guidati può offrire ulteriori approfondimenti storici e culturali, aumentando la comprensione del sito e della sua importanza nello scenario storico di Cagliari.
In definitiva, il rinnovamento dell’anfiteatro romano di Cagliari non rappresenta solamente il recupero di un bene storico ma anche un’opportunità affinché la città si affermi come importante polo culturale e turistico. Considerate come la valorizzazione dei luoghi storici possa incentivare la crescita culturale e turistica di una comunità, fungendo da ponte tra il passato e il presente.