Riscoperta a Pompei: i Calchi in Gesso Narrano Storie di Vita e Tragedia
- La tecnica dei calchi in gesso messa a punto nell'800, cattura l'ultimo istante di vita delle vittime, offrendo una testimonianza tangibile e commovente della tragedia di Pompei.
- Interventi di conservazione e valorizzazione hanno migliorato l'accessibilità e la fruibilità della necropoli di Porta Nocera, proteggendo il patrimonio archeologico e migliorando l'esperienza dei visitatori.
- La riscoperta della necropoli e dei suoi calchi invita a una riflessione sulla fragilità della vita umana e sulla forza devastante della natura, collegandoci direttamente con la storia di uomini e donne di quasi duemila anni fa.
La città antica di Pompei continua a svelare i suoi segreti, offrendo ai visitatori nuove e profonde prospettive sulla vita e sulla tragica fine dei suoi abitanti. Un recente intervento di manutenzione e restauro ha riportato alla luce e reso nuovamente accessibile al pubblico un’area espositiva di straordinaria importanza: quella dei calchi in gesso delle vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., situata nella necropoli di Porta Nocera. Questo luogo, situato al di fuori delle mura cittadine a sud ovest dell’antica Pompei, si apre come una finestra sul passato, offrendo una testimonianza tangibile e commovente della catastrofe che colpì la città e i suoi abitanti.
La tecnica dei calchi in gesso, messa a punto dall’archeologo Giuseppe Fiorelli nell’800, ha permesso di catturare l’ultimo istante di vita delle vittime, restituendo volume, forma e posizione dei corpi sepolti sotto la cenere. Tra questi, spicca la figura di un uomo adulto, alto circa 1,80 m, trovato in posizione prona con le gambe divaricate e coperto da una tunica, lasciato nella sua posizione originaria direttamente sul lapillo. Altri calchi rappresentano un adolescente, un adulto e un giovane, quest’ultimo inizialmente interpretato come un uomo anziano, ma che le ultime analisi hanno identificato come un mendicante, data la presenza di un bastone, una ciotola di legno e una bisaccia.
Un Invito alla Riflessione
La riscoperta e la valorizzazione di questi calchi non rappresentano solo un’importante aggiunta al percorso di visita del Parco Archeologico di Pompei, ma anche un profondo invito alla riflessione. Il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, sottolinea come questi calchi ci ricordino l’agonia di persone morte quasi duemila anni fa, offrendoci l’opportunità di riflettere sulla fragilità della vita umana e sulla forza devastante della natura. Questi resti, infatti, ci connettono direttamente con la storia di uomini e donne che, nonostante la distanza temporale, condividono con noi la stessa umanità.
La necropoli di Porta Nocera e i suoi calchi diventano così un ponte tra passato e presente, invitandoci a considerare il valore della memoria storica e la sua capacità di insegnarci, ancora oggi, importanti lezioni sulla vita, sulla morte e sulla resilienza umana.
Interventi di Conservazione e Valorizzazione
Gli interventi di manutenzione e cura del gruppo di calchi di Porta Nocera hanno mirato a rendere l’area espositiva fruibile al pubblico per una nuova valorizzazione di uno degli allestimenti storici realizzati dal Maiuri. Queste attività hanno riguardato la creazione di un accesso sicuro al sito, un riallestimento dello spazio espositivo con l’inserimento di nuove balaustre in ferro e l’alleggerimento dei pannelli di protezione esistenti, eliminando le grate che limitavano la visibilità delle opere. È stato inoltre eseguito un intervento conservativo sui calchi, particolarmente compromessi dall’umidità ascensionale, attraverso l’inserimento di un pannello alveolare in alluminio per isolare i manufatti dal terreno sottostante.
Questi sforzi di conservazione e valorizzazione non solo proteggono e preservano l’importante patrimonio archeologico di Pompei, ma migliorano anche l’esperienza dei visitatori, consentendo loro di avvicinarsi e comprendere meglio la storia e le vite delle persone che un tempo abitavano questa città antica.
Bullet Executive Summary
La necropoli di Porta Nocera a Pompei, con i suoi calchi in gesso delle vittime dell’eruzione del Vesuvio, rappresenta un sito di inestimabile valore storico e umano. La recente riapertura di questa area espositiva, grazie a interventi di manutenzione e restauro, offre ai visitatori un’occasione unica per connettersi con il passato e riflettere sulla fragilità della vita umana. Un consiglio base di viaggio correlato a questo tema è di approcciare la visita a Pompei con rispetto e curiosità, cercando di comprendere la profondità storica e umana di questo sito archeologico. Per i viaggiatori esperti, l’invito è a esplorare non solo le aree più famose, ma anche quelle meno note come la necropoli di Porta Nocera, per una comprensione più completa e profonda della vita quotidiana e della tragedia che colpì Pompei.