Scoperte e meraviglie nascoste: l’arte e la storia delle diocesi della Basilicata
- Presenza bizantina, longobarda e normanna: La Basilicata, attraverso le sue diocesi, mostra legami scultorei con diverse culture, riflettendo un ricco intreccio di influenze artistiche.
- Simboli della presenza ebraica: Motivi decorativi come le menoroth aggiungono un ulteriore strato di complessità e diversità alla storia culturale della regione.
- Impatto dei terremoti: Nonostante le devastazioni, i manufatti rinvenuti testimoniano la resilienza delle comunità locali e la circolazione di modelli artistici di origine diversa.
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Introduzione
Il libro ‘’ Le diocesi della Basilicata. Acerenza, Grumentum, Potenza e Venosa’’, edito dal Centro italiano di Studi sull’alto Medioevo di Spoleto e presentato presso il Centro Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi, Matera, rappresenta un contributo significativo alla comprensione della storia, dell’arte e della cultura della Basilicata. Attraverso l’esame della produzione scultorea di età altomedievale e le testimonianze legate alla presenza ebraica, l’opera di Gioia Bertelli offre una panoramica dettagliata sul patrimonio artistico e culturale di una regione fortemente influenzata da diversi momenti storici e da devastanti terremoti che hanno modellato il suo aspetto attuale.
Il Contesto Storico e Culturale
La Basilicata, con le sue diocesi di Acerenza, Grumentum, Potenza e Venosa, ha attraversato diversi periodi storici, dalla presenza bizantina a quella longobarda, fino all’arrivo dei Normanni. Questi cambiamenti hanno lasciato tracce nel patrimonio scultoreo regionale, che, sebbene non abbondante, mostra legami con manufatti presenti in diversi centri della costa pugliese e della sponda dalmata dell’Adriatico, oltre a produzioni più note in ambito italico e legami con il mondo tirrenico. La presenza ebraica, attestata da motivi decorativi relativi a menoroth, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla storia culturale della regione.
Impatto dei Terremoti e Rinvenimenti
I terremoti hanno giocato un ruolo cruciale nella storia della Basilicata, distruggendo e cancellando gran parte delle testimonianze architettoniche e storico-artistiche medievali e di epoche più recenti. Nonostante ciò, i 56 pezzi rinvenuti offrono uno sguardo raro ma significativo sulle influenze artistiche e culturali che hanno raggiunto la Basilicata. Questi manufatti non solo testimoniano la resilienza delle comunità locali di fronte alle catastrofi naturali ma anche la circolazione di modelli artistici di origine diversa, che hanno contribuito a definire l’identità culturale della regione.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il lavoro di Gioia Bertelli illumina aspetti meno noti ma fondamentali della Basilicata, offrendo ai lettori e agli studiosi nuove prospettive su una regione spesso trascurata nelle narrazioni storiche e artistiche mainstream. Un consiglio base di viaggio correlato al tema principale dell’articolo è quello di approcciare la visita della Basilicata con un occhio attento alle sue ricchezze nascoste, esplorando non solo i siti più noti ma anche quelli meno battuti, dove la storia e l’arte si intrecciano in maniera unica. Per i viaggiatori esperti, l’approfondimento delle dinamiche storico-culturali che hanno influenzato la produzione artistica e architettonica della regione può arricchire significativamente l’esperienza di viaggio, offrendo una comprensione più profonda del patrimonio locale.