Scopri il rinnovato splendore dell’Apollo del Belvedere ai Musei Vaticani

Dopo cinque anni di restauro, l'iconica statua dell'Apollo del Belvedere torna a incantare i visitatori con la sua bellezza senza tempo e nuove scoperte sulla sua policromia.

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  • Il restauro dell'Apollo del Belvedere ha richiesto un intervento di stabilizzazione con una barra in fibra di carbonio, riducendo il peso di 150 chilogrammi.
  • Scoperta di una policromia violacea tra i riccioli, indicativa di una preparazione per la doratura della chioma.
  • Ritrovamento e reintegrazione della mano sinistra originale, migliorando l'armonia della scultura.

Dopo un lungo e meticoloso restauro, l’Apollo del Belvedere, uno dei capolavori più iconici dei Musei Vaticani, è tornato a splendere. Questa statua, scoperta nel 1489 tra le rovine di una domus sul colle romano del Viminale, è stata trasferita in Vaticano da Papa Giulio II come parte di un programma che celebrava la continuità tra la Roma antica e il suo pontificato. Considerata un esempio di “bello ideale”, l’opera ha ispirato generazioni di artisti, letterati e poeti. Dopo cinque anni di restauro, l’Apollo è ora visibile al pubblico, rivelando una bellezza senza tempo che continua ad affascinare.

Un Restauro Complesso e Innovativo

Il restauro dell’Apollo del Belvedere ha richiesto un equilibrio tra tecnologia avanzata e ricerca filologica. Nel 2019, un monitoraggio scientifico ha rilevato un impercettibile movimento della scultura, che ha portato alla decisione di intervenire per stabilizzare l’opera. Una barra in fibra di carbonio e acciaio è stata inserita nel basamento marmoreo per ridurre il peso sulle fratture più delicate, alleggerendo la statua di circa 150 chilogrammi. Questo intervento ha permesso di preservare l’integrità estetica della scultura, garantendo la sua conservazione per le generazioni future.

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Riscoperta della Policromia e del Gesto Originale

Durante il restauro, è emersa una policromia violacea tra i riccioli dell’Apollo, testimoniando la preparazione per la doratura delle chiome. Inoltre, un ritrovamento negli anni Cinquanta ha permesso di restituire alla statua la mano sinistra originale, ricavata da un calco in gesso rinvenuto tra le rovine del palazzo imperiale di Baia. Questo intervento ha reso il gesto dell’Apollo più naturale e proporzionato, migliorando l’armonia complessiva della scultura. La direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, ha sottolineato come questo restauro rappresenti una sintesi di tradizione e innovazione.

I Nostri Consigli di Viaggio

Per i viaggiatori occasionali, visitare i Musei Vaticani rappresenta un’opportunità unica per ammirare capolavori come l’Apollo del Belvedere. Consigliamo di prenotare i biglietti in anticipo per evitare lunghe code e di dedicare almeno una giornata intera alla visita, per apprezzare appieno la ricchezza delle collezioni. Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di approfondire la conoscenza delle tecniche di restauro e di esplorare le altre opere restaurate all’interno dei musei, per comprendere meglio l’evoluzione dell’arte e della conservazione nel tempo. Riflettendo su queste esperienze, si può apprezzare come l’arte antica continui a influenzare la nostra percezione della bellezza e dell’armonia.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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