Impatto del turismo invernale a Rimini: come cambia la città tutto l’anno

Una Rimini che punta sempre più a destagionalizzare il suo turismo, puntando molto su fiere e congressi. Questo segmento è in forte espansione e con numeri in costante crescita, in grado di rendere la capitale del turismo non solo una meta balneare, ma con un’accoglienza attiva tutto l’anno. Questo è quanto traspare dai dati Istat per i pernottamenti turistici nel periodo gennaio-maggio. Rimini ha chiuso il 2024 con 1.389.009 pernottamenti, di cui 452.368 da presenze estere. Nel 2023 i pernottamenti erano stati 1.208.744. Numeri in crescita rispetto ai primi anni Duemila, ad esempio nel 2000, ultimo anno del vecchio quartiere fieristico, il dato si era fermato a 1.060.978.

Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha commentato: “I dati Istat, i più recenti dei quali pubblicati nei giorni scorsi, mostrano come per Rimini e per la provincia di Rimini più in generale l’inverno e la primavera dell’anno in corso siano stati record dal 2000 in poi. Non sono numeri piccoli: la crescita nei cinque mesi invernali e primaverili, dal 2000 al 2024, vede i pernottamenti aumentati di circa un terzo, così come raddoppiano le presenze estere. Prendendo i due dati estremi, quelli relativi agli anni 2000 e 2024, si registra una crescita di oltre 328 mila pernottamenti nei primi 5 mesi dell’anno. In sostanza si è passati da un periodo abbastanza marginale dal punto di vista turistico a uno estremamente interessante, con un peso progressivamente crescente sul dato finale/anno”.

Il primato del 2024 dimostra il pieno recupero di due situazioni molto particolari accadute nell’ultimo quadriennio: la pandemia e la guerra che ha di fatto azzerato da un giorno all’altro il maggiore mercato estero della Riviera romagnola, quello russo. Se si dimostrano sempre più lungimiranti gli investimenti fatti a partire da metà anni Novanta su quelle che sono le infrastrutture dello sviluppo (Fiera e Palas in testa), dall’altra si dimostra con sempre maggiore evidenza come si stia progressivamente completando il processo di un turismo di Rimini esclusivamente balneare/estivo a uno che abbraccia l’intero arco dell’anno. L’integrazione tra i due elementi, nel nome della qualità e di servizi di qualità, pubblici e privati, sarà il grande tema dei prossimi anni”, conclude il sindaco.

Il cambiamento delle abitudini turistiche degli italiani

“Questo agosto non verrà di certo ricordato come il migliore di sempre”. Ne sono convinti gli albergatori riminesi, quando mancano ormai pochi giorni al Ferragosto. L’obiettivo ora è quello di cercare di provare a replicare gli arrivi dello scorso anno. Le prenotazioni arrivano ma non decollano. Se il turismo estero continua a mostrare passi in avanti incoraggianti, a mancare all’appello sono soprattutto gli italiani. Che fanno sempre più fatica a venire in vacanza. E detta nei termini del presidente di Federalberghi Riccione Claudio Montanari il tempo di permanenza media al mare è “letteralmente collassato”.

Ovvero, gli italiani non vogliono rinunciare alla vacanza, ma si trovano costretti a diminuire i giorni di mare: ora sempre più una fetta di persone si accontenta di trascorrere in Riviera 3 o 4 giorni. Sono ormai molto lontani gli anni in cui le fabbriche chiudevano ad agosto e tutti, dalle grandi città, si riversavano lungo la Riviera Romagnola. Sono cambiate abitudini, stili di vita, il potere d’acquisto è in forte calo, per chi può è più semplice con i voli low cost spostarsi all’estero: insomma una serie concatenata di eventi hanno di fatto cancellato l’agosto che fu. Basti pensare anche ai dati, quelli definitivi, relativi alle presenze nel 2023: il mese di luglio aveva visto nel riminese numeri più alti rispetto ad agosto.

La presidente di Federalberghi Rimini Patrizia Rinaldis cerca di trovare il lato positivo: “E’ vero ci sono ancora molte disponibilità, ma giorno dopo giorno arrivano delle nuove richieste: in particolare grazie alle giornate del Meeting di Rimini si andrà subito dopo Ferragosto con numeri importanti sulla città. Inoltre notiamo anche ad agosto, che storicamente è sempre stato il mese degli italiani, presenze da Francia, Moldavia e Polonia”. Ma gli italiani sono chiaramente in difficoltà e anche Rinaldis sottolinea come “vogliono venire in riviera molte famiglie, ma il tempo di permanenza è sempre più corto. Si va sempre più verso un periodo inferiore alla settimana. Stanno cambiando le logiche del turismo, una volta le aziende chiudevano solo ad agosto oggi c’è una diversificazione nell’utilizzo delle ferie, con un periodo più ampio, anche questo va considerato nelle differenze di agosto”.

È molto interessante l’analisi tracciata da Claudio Montanari, neo presidente di Federalberghi Riccione: “Venti anni fa si veniva in vacanza per due settimane, poi fino a qualche anno fa una settimana, ora le persone si accontentano di tre o quattro giorni. Inoltre con l’avvicinarsi del Ferragosto stiamo notando una grossa attenzione al prezzo, è un periodo in cui l’attenzione ricade sullo spendere il meno possibile piuttosto che fare un’analisi sulla qualità del prodotto e del servizio. In altri periodi dell’anno si parte dalla ricerca del prodotto per poi confrontarsi con il budget, adesso il budget è l’elemento principale nella selezione della vacanza: questo risulta coerente con una sensazione da parte della clientela italiana in netta difficoltà rispetto al tema della vacanza. Il nostro cliente tipo della Riviera, forse più di altri, valutando le fasce di reddito, ha subito una severa contrazione del proprio potere di spesa”.

“Non abbiamo il tutto esaurito, ma la settimana di Ferragosto e quella successiva lavoreremo di più – ne è convinto il presidente dei bagnini di Rimini Mauro Vanni -. Non c’è il pienone come ci si poteva augurare, ma la spiaggia non è nemmeno vuota. Un po’ ha giocato a sfavore anche la mucillagine, la gente se deve prenotare in un posto più che in un altro si informa, qualche disdetta c’è stata. Anche se ora è quasi sparita e va sottolineato che non è pericolosa”.

Record di turisti nei primi 5 mesi

Il turismo a Rimini mostra segni di ripresa, con un aumento costante delle presenze da gennaio a maggio. Gli investimenti infrastrutturali stanno contribuendo a trasformare la città in una destinazione turistica tutto l’anno, non solo estiva. Con un occhio al Ferragosto e l’altro a quello che è stato, finora, l’andamento del turismo a Rimini. Perché, nonostante il calo di giugno e un’estate che prosegue tra luci e ombre, da gennaio a maggio “Rimini ha registrato un milione e 389mila presenze, di cui 452.368 grazie ai turisti stranieri. In quasi 25 anni il turismo in questo periodo dell’anno è aumentato del 31 per cento a Rimini”, sottolinea Jamil Sadegholvaad. Che confronta l’anno in corso quelli precedenti a partire dal 2000, che è stato l’ultimo della Fiera nella vecchia sede prima dell’inaugurazione del nuovo quartiere fieristico. “Siamo cresciuti – continua il sindaco – di oltre 328mila presenze rispetto al 2000. Fatta eccezione per il 2020, il 2021 e il 2022, segnati dalla pandemia, la crescita del turismo da gennaio a maggio è stata costante in questi anni”.

Il primato del 2024 “dimostra il pieno recupero di due situazioni molto particolari accadute nell’ultimo quadriennio: la pandemia e la guerra scoppiata in Ucraina, che ha di fatto azzerato da un giorno all’altro il maggiore mercato estero della Riviera, quello russo”. Per il sindaco “se si dimostrano così sempre più lungimiranti tutti gli investimenti, fatti a partire da metà anni ’90, su quelle che sono le infrastrutture di sviluppo del nostro territorio (Fiera e Palas in testa), dall’altra è evidente come si stia progressivamente completando a Rimini il processo di un turismo che non è più esclusivamente balneare ed estivo, ma che abbraccia l’intero anno. Proprio l’integrazione tra questi elementi, nel nome della qualità e di servizi di qualità, pubblici e privati, sarà il grande tema dei prossimi anni”.

I nostri consigli di viaggio

Per i viaggiatori occasionali, il nostro consiglio è di considerare Rimini non solo come una destinazione estiva, ma anche come una meta ideale per brevi soggiorni invernali. Le fiere e i congressi offrono un’opportunità unica per scoprire la città sotto una luce diversa, con eventi culturali e professionali che arricchiscono l’esperienza di viaggio.

Per i viaggiatori esperti, suggeriamo di esplorare le offerte culturali e gastronomiche di Rimini durante i mesi meno affollati. La città offre una varietà di ristoranti e locali che propongono piatti tipici della cucina romagnola, spesso con meno affollamento e un servizio più personalizzato rispetto alla stagione estiva. Inoltre, partecipare a un congresso o una fiera può essere un’ottima occasione per networking e per scoprire nuove tendenze nel proprio settore professionale.

In conclusione, Rimini sta dimostrando di essere una destinazione versatile e ricca di opportunità per ogni tipo di viaggiatore. Che siate alla ricerca di relax, cultura o opportunità professionali, la città ha molto da offrire in ogni periodo dell’anno. Buon viaggio e buona scoperta!